Come la Croazia, anche la Francia non cercherà petrolio in Mediterraneo

Il ministro francese dell’Ambiente e dell’Energia, Ségolène Royal, ha deciso di applicare una moratoria «immediata» sui permessi di ricerca di idrocarburi nel Mar Mediterraneo. «Viste le conseguenze drammatiche che possono colpire l’insieme del Mediterraneo in caso di incidente di trivellazione petrolifera, Ségolène Royal, ha deciso di applicare una moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo, sia nelle acque territoriali della Francia sia nella zona economica esclusiva», si legge in un comunicato ripreso dai media francesi. La ministra di Francois Hollande chiederà quindi «l’estensione di questa moratoria all’insieme del Mediterraneo nel quadro della convenzione di Barcellona sulla protezione dell’ambiente marino e del litorale mediterraneo».
Quella presentata dalla Royal è una delle misure illustrate oggi in occasione della seconda Conferenza Nazionale sulla Transizione Ecologica del Mare e dell’Oceano. L’appuntamento riuniva per la seconda volta esponenti pubblici, Ong, ed esperti francesi del mare. La prima edizione, nell’agosto dello scorso anno, condusse alla definizione di dieci «azioni» a favore della crescita blu. Lo scorso gennaio, in occasione di un dibattito in parlamento, Royal già disse che la Francia avrebbe rifiutato ogni nuova richiesta di permesso di ricerca di idrocarburi. Una decisione in linea con la legge di transizione energetica che prevede una riduzione dei consumi delle energie fossili.
La Francia segue l’esempio della Croazia, che lo scorso gennaio, con l’annuncio del premier incaricato, Tim Oreskovic durante la presentazione del proprio programma di governo di voler proclamare «una moratoria al progetto di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi», gas e petrolio, nell’Adriatico.
Il governo italiano «segua l’esempio di quello francese e di quello croato, che hanno deciso una moratoria immediata sulle ricerche di idrocarburi nel Mar mediterraneo», chiede il comitato «Vota Sì Ferma le Trivelle».
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Fonte: La Stampa
Data: Aprile 2016
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