Entro vent’anni l’energia potrebbe essere al 100% rinnovabile. E su questo sono d’accordo anche i petrolieri
Venti anni e l’elettricità prodotta nel mondo potrebbe derivare unicamente da fonti rinnovabili. Se così fosse si potrebbe avere il dimezzamento delle emissioni globali di carbonio rendendo concreta la possibilità di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C. È questa la sfida lanciata dal nuovo rapporto Better energy, greater prosperity redatto dall’Energy Transitions Commission (Etc), un’organizzazione nata nel 2015 per promuovere gli accordi sul clima di cui fanno parte banchieri, professori universitari e rappresentanti di istituzioni internazionali sia di carattere ambientalista sia dell’industria petrolifera e mineraria, tra cui dirigenti della Royal Dutch Shell, di Bhp Billiton e di General Electric Oil & Gas.
Rinnovabili per un futuro a emissioni zero
Lo studio, presentato lo scorso 25 aprile, guarda con ottimismo alla possibilità di ridurre del 30 per cento le emissioni di carbonio entro il 2040. “La nostra sfida è costruire un sistema energetico che possa ampliare l’accesso a servizi energetici moderni, sostenibili e affidabili a prezzi accessibili permettendo all’economia globale di prosperare” si legge nel rapporto. Ed è su questo che l’Etc invita i governi, gli investitori e le imprese a cogliere l’opportunità agendo ora per accelerare la diffusione dell’energia pulita e la decarbonizzazione.
La convenienza economica delle rinnovabili
L’ottimismo dell’Energy Transitions Commission si basa sui progressi delle tecnologie pulite: solare, eolico e le altre rinnovabili sono oggi tecnicamente affidabili, economicamente convenienti e in grado di sostenere lo sviluppo economico, soprattutto nei paesi emergenti. I costi di solare ed eolico stanno scendendo a tal punto che l’Etc prevede che entro il 2035 in molti paesi sarà possibile avere un sistema energetico quasi al 100 per cento con rinnovabili a un costo tutto compreso (produzione, trasporto e stoccaggio) inferiore a 70 dollari per megawattora. Un prezzo che farebbe crollare la domanda di carbone, petrolio e gas e avere effetti negativi sull’industria energetica tradizionale.
Rompere il legame tra crescita economica e crescita dei gas serra
Etc sostiene la necessità di rompere definitivamente il legame tra crescita economica e sociale e crescita delle emissioni di CO2 legate all’energia, muovendo verso un’economia a zero emissioni. Oggi, il sistema economico mondiale è basato quasi esclusivamente sui combustibili fossili che forniscono ancora l’80 per cento del consumo totale di energia e sono responsabili del 75 per cento del gas serra presente sul nostro Pianeta. Se questo sistema dovesse rimanere immutato, entro la fine del secolo il mondo potrebbe essere di ben 4°C più caldo rispetto ai livelli preindustriali.
$300-600 billion of annual investment to accelerate successful energy transitions – it’s possible #BetterEnergy https://t.co/GfdeIFg5pC pic.twitter.com/gdC7xMcA4b
— ETC (@ETC_energy) 2 maggio 2017
…
Fonte: Lifegate
Data: Maggio 2017
Articoli correlati
La California alle prese con il problema di produrre troppa energia solare
Gli Stati Uniti non hanno una rete elettrica nazionale. Hanno invece un mosaico di reti, bloccate come feudi regionali e
Da energia a cibo e ritorno: gli ultimi 4 miliardi di anni del pianeta Terra
Dalla redazione di Canale Energia, articolo scritto da Daniela Basso. Tra il 18 ed il 25 ottobre si è svolta
Quanto è verde l’Europa?
La comparazione di dati statistici richiede sempre un certo tempo, soprattutto se i dati in questione sono riferiti a 28