Sette miti sul cambiamento climatico che le grandi compagnie del petrolio continuano a portare avanti

Solo nell’ultimo mese, i principali attori del settore dei combustibili fossili – le “big oil” – hanno fatto alcuni grandi annunci sul cambiamento climatico. La BP ha rivelato piani per ridurre le sue emissioni di gas serra acquisendo ulteriori società di energia rinnovabile. La Royal Dutch Shell ha portato il suo budget annuale dedicato all’energia verde da $ 1 a US $ 2 miliardi. Persino ExxonMobil, fino a poco tempo fa relativamente insensibile alla scienza che studia il cambiamento climatico, includeva nella sua relazione sull’energia, tra le sue prospettive annuali, una sezione dedicata alla riduzione delle emissioni.
Ma questa idea di una compagnia petrolifera “verde” che produce combustibili fossili “puliti” è quella che definirei un mito pericoloso. Tali miti oscurano l’inconciliabilità tra bruciare combustibili fossili e la tutela dell’ambiente; eppure questi comportamenti continuano a perpetuarsi a scapito del nostro pianeta.
Mito 1: i cambiamenti climatici possono essere risolti applicando lo stesso pensiero che li hanno creati
Le misure messe in atto per affrontare i cambiamenti climatici devono essere sostenibili nel lungo periodo. Un approccio frettoloso, una specie di cerotto posticcio, basato su correzioni rapide e idee riproposte non sarà sufficiente. Eppure questo è esattamente ciò che alcune società di combustibili fossili intendono fare. Per affrontare i cambiamenti climatici, le principali compagnie petrolifere e del gas stanno facendo principalmente ciò su cui storicamente hanno sempre eccelso: più tecnologia, più efficienza e più combustibili fossili.
Ma come il giocatore irresponsabile che non può smettere di raddoppiare nonostante una serie di sconfitte, la scommessa dell’industria su “più, più, più” significa solo più distruzione ecologica. Indipendentemente dall’efficienza a cui potrà arrivare la produzione di combustibili fossili, il fatto che il prodotto principale del settore possa essere al 100% sostenibile dal punto di vista ambientale è un’illusione.
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Fonte: The Conversation
Data: Marzo 2018
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