Tassare 10$ ogni barile di petrolio per finanziare il trasporto green
Una tassa sul petrolio da 10 dollari al barile per finanziare infrastrutture di trasporto maggiormente rispettose dell’ambiente e iniziative a favore della gestione del cambiamento climatico. È la proposta che il presidente degli Usa, Barack Obama, inserirà nel budget per il 2017 per rimettere il tema energetico al centro del dibattito, proprio nel cuore della campagna per l’assegnazione della prossima poltrona alla Casa Bianca. Un disegno che rischia però di nascere già morto e di restare una ‘sparata’ in alto per creare dibattito e smuovere le coscienze, visto che i Repubblicani, che controllano il Congresso deputato a licenziare il budget, non lo faranno mai passare.
Resta comunque il fatto che l’iniziativa di Obama marchia a fuoco il suo ultimo anno di mandato, che sarà consacrato all’azione sul cima. “Proponendo una tassa sul petrolio, il piano della Casa Bianca definisce un chiaro incentivo per l’innovazione nel settore privato, perché si riduca la dipendenza dal petrolio e allo stesso tempo si investa in tecnologie per l’energia pulita, che saranno il propulsore del nostro futuro“, ha spiegato la presidenza.
Non è ancora chiaro come però il balzello debba esser strutturato, anche se sembra che dovrebbe entrare in vigore a scalini in cinque anni. Lo staff della Casa Bianca ha spiegato che ricardà sulle compagnie. Alcuni parlano di una tassa sull’import, per non danneggiare i produttori americani e il loro ruolo nel mondo, ma bisognerebbe verificarne l’efficacia in considerazione della sempre maggior indipendenza energetica Usa. Secondo quanto dice l’industria di settore, riportata dal Financial Times, si rischia di far rincarare il prezzo al consumatori di 25 centesimi al gallone, poco meno di 6 centesimi di euro al litro. Se a pagare fossero i produttori – invece – la minaccia è quella di aggravare una situazione resa già drammatica dal calo del prezzo del greggio, ai minimi da oltre un decennio, che sta aprendo voragini nei bilanci delle major, che ovviamente si trasformano in tagli dei posti di lavoro. Nel frattempo, le scorte Usa sono piene come non accadeva dagli anni Trenta.
Come ricorda Bloomberg, l’idea di una tassa è parte di un piano molto più ampio dell’amministrazione Obama per cambiare la struttura del sistema dei trasporti che include 20 miliardi di dollari di investimenti per ridurre il traffico su gomma e favorire gli spostamenti dei pendolari, 10 miliardi per il trasporto pubblico e locale e altri 2 miliardi per la ricerca sui veicoli e gli aerei green.
Fonte: La Repubblica
Data: Febbraio 2016
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