Le centrali elettriche a gas o carbone non sono più redditizie. E in Germania vengono spente

Le centrali elettriche a gas o carbone non sono più redditizie. E in Germania vengono spente

Un cambiamento di rotta sull’energia senza precedenti in Germania sta trasformando le centrali di recente costruzione in cattedrali nel deserto che non potranno mai produrre elettricità.

Una volta erano la spina dorsale che ha sostenuto la crescita di una delle più grandi economie europee, oggi carbone e gas vengono esclusi da un nuovo mondo in cui solare ed eolico sono di gran moda. Con i prezzi dell’energia elettrica che hanno raggiunto il livello più basso mai registrato nell’ultimo decennio e oltre, la prospettiva è ormai così grave che RWE AG non spenderà mai il suo miliardo di euro per l’impianto di Westfalen-D, mentre EON SE farà in modo quest’anno di chiudere due nuove unità a gas diventate non più redditizie.

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Gli impianti tradizionali appaiono oggi come la più grande sfida che le più grandi utility del Paese si trovano ad affrontare. Le due più grandi perdenti guardando al DAX Index tedesco di quest’anno si divideranno nel 2016 nel tentativo di adeguare le loro imprese verso quello su cui spinge incessantemente il Cancelliere Angela Merkel, ossia di aumentare la percentuale di fonti rinnovabili nella produzione di energia in Germania portandola al 45 per cento nei prossimi dieci anni, dal 30 per cento attuale.

“Il calo dei prezzi sul mercato dell’energia all’ingrosso ha causato una crisi per le attività tradizionali e c’è un notevole eccesso di offerta”, ha detto Marc Oliver Bettzuege, direttore dell’Istituto di economia dell’energia dell’Università di Colonia, che ha studiato il mercato per più di un decennio. “La persistente pressione sui prezzi cambia i calcoli sulla redditività degli impianti di nuova realizzazione o in via di completamento”.

RWE, con sede a Essen, ha perso quest’anno più della metà del suo valore di mercato, e venerdì 18 dicembre l’azienda ha affermato che non era più “economicamente sostenibile” completare l’unità la cui costruzione è stata perseguitata da ritardi e difetti, tra cui una fuoriuscita di sostanze chimiche. Questa unità sarebbe abbastanza grande per rifornire 1,6 milioni di case.

All’inizio di quest’anno, EON SE ha ordinato di chiudere temporaneamente due unità che si trovano in Baviera perché non ritenute più redditizie, e saranno ora tenute come riserva per garantire al Paese abbastanza offerta da soddisfare la domanda. Irsching-4 è stato commissionato nel 2011, mentre Irsching-5 ha iniziato un anno prima.

Un altro grande impianto EON ha accumulato cinque anni di ritardo. La società prevede di ricevere l’approvazione da parte del governo del distretto di Muenster per costruire e gestire l’impianto a carbon fossile Datteln-4 il mese prossimo, ha detto Adrian Schaffranietz, un portavoce della società. Può essere costruito entro i due anni dall’ottenimento dei permessi.

Centro industriale

Westfalen-D si trova a Hamm, una città ai margini della cintura industriale occidentale della Germania. Le centrali elettriche condividono il paesaggio della città con l’industria manifatturiera, dai produttori di tubi e fili ai prodotti chimici. Sul sito c’è anche un vecchio reattore del 1980 della RWE, che è stato chiuso 423 giorni dopo 40 anni di attività a causa di problemi tecnici e di una mancanza di redditività.

“In passato, la produzione di energia è stata molto importante per Hamm”, ha detto il sindaco Thomas Hunsteger-Petermann in un’intervista. “Io non oso commentare il futuro” ed ha stimato in circa 500 persone i lavoratori che sono impiegati nelle centrali della città.

Il futuro degli impianti tradizionali è attaccato anche a quanto velocemente saranno sviluppate le batterie su larga scala che potrebbero assorbire energia nelle giornate di sole e vento da immagazzinare ed utilizzare successivamente, ha detto Thomas Deser, un gestore di fondi della Union Investment che detiene partecipazioni sia in RWE sia in EON.

“Centrali elettriche convenzionali possono essere a rischio di estinzione” una volta che il costo per lo stoccaggio dell’energia diventa commercialmente redditizio, ha detto.

I 94 gigawatt di energia rinnovabile sono sufficienti per soddisfare la domanda di punta, ma la quantità di energia è disponibile solo se il vento soffia e il sole splende.

“Avremo bisogno di centrali elettriche convenzionali fin oltre il 2050”, ha detto Garrelt Duin, il ministro dell’Economia, nello stato del Nord Reno-Westfalia, dove si trova Hamm. C’è bisogno di una capacità di backup pari ad almeno 50 gigawatt, pari a circa la metà della capacità convenzionale di oggi, ha detto.

 

Fonte: Bloomberg

Data: Dicembre 2015

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